Con estremo disappunto, ci troviamo a dover nuovamente mettere per scritto le nostre lamentele riguardo alle problematiche, concrete e quotidiane, riscontrate dai proprietari delle centinaia di barche che trovano ormeggio all’interno del circuito dei Fossi.
In particolare, ci riferiamo a quelle ospitate dai Circoli Nautici che hanno sede proprio in prossimità della Fortezza Vecchia. Il ponte mobile che la unisce alla terraferma rappresenta infatti un fastidioso impedimento per le imbarcazioni, sia per quanto concerne la fase di uscita verso il mare aperto, sia nel corso delle manovre di rientro.
Ed è proprio quest’ultima casistica quella verificatasi intorno alle ore 18 di domenica 25 settembre.
Il nuovo episodio ha visto stavolta coinvolte quasi una ventina di imbarcazioni, bloccate ‘in coda’ fino all’agognata riapertura dell’inopinato sbarramento e costrette a restare con il motore acceso per almeno un quarto d’ora, al fine di consentire il passaggio pedonale di appena tre visitatori. Un’attesa pericolosa per i malcapitati diportisti, impegnati per altrettanti minuti a compiere manovre acrobatiche, al fine di non entrare in collisione in uno specchio d’acqua a dir poco esiguo.
E dire che alla fine dello scorso mese di gennaio, proprio sul tema in oggetto, una delegazione in rappresentanza del Consorzio Nautico di Livorno era stata ricevuta negli uffici di Palazzo Civico dall’allora Assessore alla Cultura Serafino Fasulo. All’incontro, organizzato in seguito a una formale richiesta d’audizione inviata dallo stesso Consiglio Direttivo del Consorzio, aveva partecipato anche Massimo Provinciali, Segretario Generale dell’Autorità Portuale.
Al termine dell’incontro, si era giunti a una soluzione informale ma sostanzialmente condivisa da tutte le parti coinvolte.
Si era infatti deciso di passare ad una sola apertura oraria del ponte mobile, in coincidenza dei primi 15’ di ogni ora.
Questa la formula che avrebbe dovuto costituire la consuetudine, almeno per quanto concerne i giorni nei quali non si prevedono eventi ospitati all’interno della struttura: una regola da applicare anche nel corso dei fine settimana.
Al contrario, in caso di particolari spettacoli, mostre o appuntamenti allestiti in Fortezza invece, era stato stabilito di continuare a chiudere il ponte alla navigazione nell’ora precedente l’inizio e in quella successiva alla fine dell’evento, concedendo il passaggio ai pedoni anche nel corso dello svolgimento della manifestazione stessa ma soltanto durante i primi 15’ di ogni ora.
Tutto questo ovviamente subordinato ad un’adeguata campagna d’informazione preventiva condotta attraverso i media locali e tramite la diffusione di una comunicazione diretta a tutti i circoli nautici, amplificata grazie al ‘megafono’ rappresentato dalla voce del Consorzio Nautico che li riunisce e li rappresenta.
Invece, nella concreta quotidianità, tali accordi restano sino a oggi disattesi o comunque rispettati in maniera assolutamente non razionale.
Nel caso menzionato, di fronte all’assenza prolungata di pedoni, non si sarebbe potuto/dovuto provvedere a liberare la via d’acqua il prima possibile, in modo da smaltire almeno una parte della nutrita schiera di barche che erano a serio rischio collisione l’una con l’altra?
Tale stato di cose viene reso ancor più sconfortante dal fatto che, in occasione della già menzionata riunione, le stesse parti in causa avevano concertato la necessità di un generale potenziamento del servizio di custodia presso il ponte mobile, con una più costante presenza direttamente in loco di addetti adeguatamente formati.
Questo provvedimento sarebbe servito a garantire ai natanti un più alto livello di sicurezza in caso di emergenze oppure per essere in grado di fronteggiare con competenza problematiche che necessitino un’apertura eccezionale e tempestiva del ponte stesso, al fine di consentire un rapido transito delle imbarcazioni.
Sempre in tema di possibili miglioramenti, il Consorzio aveva poi suggerito un’implementazione del meccanismo informativo: per ottimizzare le comunicazioni alla cittadinanza a proposito di calendario ed orari in agenda, si sarebbe potuto installare alcuni pannelli, aggiornabili anche solo manualmente, posizionati in punti considerati come ‘strategici’ in quanto ben visibili dai natanti lungo tutto il percorso dei Fossi.
Purtroppo, alla luce del recente, ennesimo episodio, ci troviamo con amarezza a costatare come gli interventi sui quali si è lungamente dibattuto, siano rimasti nella sostanza lettera morta. Il Consorzio si è speso, sin dalle prime fasi progettuali del ponte mobile, per limitare al minimo le fisiologiche problematiche che il nuovo ponte avrebbe inevitabilmente portato con sé. Energie profuse nel tentativo di risolvere una problematica che non riguarda esclusivamente il ‘capriccio’ di una piccola e limitata porzione di cittadinanza bensì, il patrimonio di una comunità intera.