Nel pomeriggio dello scorso martedì 11 settembre, si è tenuta l’Assemblea Ordinaria del Consorzio Nautico di Livorno. In occasione di questo importante appuntamento, si è proceduto ad approvare all’unanimità sia il bilancio consuntivo dell’anno 2017, sia quello preventivo relativo all’anno 2018. Inoltre, considerata la concomitante scadenza del mandato quadriennale degli organi collegiali, si è proceduto a nuove votazioni a scrutinio segreto per quanto riguarda i componenti che comporranno il Consiglio Direttivo, il Collegio Sindacale e il Collegio dei Provibiri nel corso del quadriennio che che va dal 2018 al 2022.
Risultano così eletti nel Consiglio Direttivo:
Badalassi Silverio (CICASUB Circ. Guido Garibaldi), De Nigris Luciano (Circolo Delphis Fishing Club), Falcone Vincenzo (Circolo Fortezza Nuova), Filippi Romano (Circolo della Pesca), Frediani Andrea (Yacht Club), Mantellassi Franco (Circolo Il Passatempo), Mantellassi Piero (Circolo Labronico Pesca Sportiva Livorno) sono riconfermati.
Ceccarini Mario (Circolo Porto di Livorno) e Sighieri Giovanni (Circolo Ponte di Marmo) sono nuovi.
Le cariche specifiche (Presidente, vice presidente, segretario e tesoriere verranno discusse, votate e assegnate in occasione della prima riunione utile del nuovo Consiglio Direttivo.
Risultano eletti nel Collegio dei Sindaci Revisori:
Balducci Luca (Circolo Porto di Livorno), Soldati Marcello (Circolo Il Passatempo), Rocchi Fabrizio (Circolo Labronico Pesca Sportiva) sono confermati.
Risultano eletti nel Collegio dei Provibiri:
Giarola Dario (Circolo Delphis Fishing Club) è confermato. Ivo Falchini (Circolo Il Passatempo) è nuovo.

All’Ordine del Giorno del dibattito che si è tenuto a seguito delle votazioni, è tornata alla ribalta la questione del mancato rinnovo delle concessioni demaniali ai vari circoli nautici da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e della parallela questione della richiesta di pagamento delle somme arretrate relative ai fittizi servizi di pulizia di specchi acquei e scalandroni. Le cui tariffe sono tuttora contestate dal Consorzio Nautico. Anche all’indomani della loro rimodulazione, avvenuta in virtù della condanna espressa nella sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del febbraio scorso. Una rivisitazione comunicata nel dettaglio ai circoli lo scorso luglio, attraverso una missiva inviata da Aamps: quest’ultima è difatti l’azienda deputata alla riscossione e che, assieme alla Lonzi Metalli e alla Labromare, compone l’Associazione Temporanea d’Imprese con la quale Palazzo Rosciano aveva firmato la convenzione apposita nel 2014.
“Abbiamo chiesto formalmente ma purtroppo invano di poter pagare ciò che è dovuto, al fine di vederci rinnovare regolarmente la concessione demaniale i cui termini sono scaduti ormai da mesi – ha raccontato il Presidente Piero Mantellassi alla platea intervenuta presso la sala della Circoscrizione 1 – Eppure, anche nelle più recenti comunicazioni, l’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale ha ribadito di non volerci comunicare l’importo dovuto per la concessione, non avendo nessuna intenzione di scinderlo dal discorso della regolarizzazione delle pendenze inerenti il presunto servizio di raccolta rifiuti. Tale pagamento imposto ai circoli nautici è però una pura invenzione. Il servizio non viene erogato concretamente. Di barche targate Labromare in teoria deputate allo svolgimento di tali attività ne esistono forse un paio ma sono ferme, non passano mai e praticano la pulizia tramite un addetto che pesca la spazzatura con il retino, una soluzione irrisoria e ridicola. In più, i circoli nautici non hanno certo responsabilità della sporcizia che galleggia sull’acqua: quella viene prodotta da cittadini e forestieri poco civili. I Circoli pagano già la TARI per gli spazi di cui usufruiscono in concessione demaniale. Tra cassonetti mai consegnati e scalandroni che tecnicamente non sono in concessione, le voci inserite nella nuova rimodulazione delle tariffe che ci é stata inviata da parte dell’Autorità Portuale: il servizio è sporadico, fatto male, con cadenza e modalità casuali. Per fronteggiare questo ennesimo tentativo di attacco al cosiddetto ‘popolo della barchette’, abbiamo intenzione di muoverci attraverso la stampa cittadina e, se ciò non dovesse essere sufficiente a dissuadere l’Autorità Portuale da insistere con tali richieste infondate, anche fare ricorso a un’azione legale”.

“Il servizio, come noto a tutti, di fatto, non viene mai espletato – ha aggiunto Silverio Badalassi, Consigliere uscente e riconfermato – Anzi, è proprio difficilmente espletabile. Questo dal momento che la produzione di rifiuti urbani ed assimilabili da parte delle imbarcazioni ormeggiate sui fossi stessi risulta del tutto insussistente. Queste ultime fruiscono di un mero punto di attracco senza vita a bordo. Le spese tariffate e vantate da Aamps, anche quelle successivamente rimodulate, non sono quindi soggette a un’effettiva verifica sul campo. Le loro affermazioni oggi sono colpite dallo stesso vizio di mancanza di motivazione che il TAR ha già rilevato nel febbraio scorso. Tra i compiti assegnati all’ATI, rientrerebbe anche quello di disinquinamento delle acque: anche questa prestazione però è stata puntualmente disattesa. Si tratta quindi di un’aberrazione che viola diritto civile: l’articolo 1372 del Codice Civile riguardante l’efficacia di un contratto, prevede esplicitamente che terzi estranei non possano godere vantaggi né subire svantaggi da un accordo tra due soggetti. Queste richieste sono un’attività scorretta sia da un punto di vista etico sia sotto quello puramente giuridico. Le loro affermazioni di oggi sono affette dallo stesso vizio di mancanza di motivazione che il TAR ha già rilevato con la sentenza del febbraio scorso”.