Dal sodalizio che riunisce i circoli nautici, le garanzie richieste a tutela delle esigenze della piccola nautica da diporto livornese
Dal prossimo 30 settembre, le barche ormeggiate nella Darsena Nuova e nel Porto Mediceo saranno costrette a traslocare forzatamente per fare spazio al progetto del nuovo porto turistico che dovrebbe nascere in quello stesso specchio d’acqua.
Almeno questo è quello che si legge in una comunicazione che, già nei primi giorni del 2018, l’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha provveduto a inviare a quei circoli nautici che attualmente vi trovano sede nelle aree demaniali. Circoli dove gli associati usufruiscono della possibilità di ormeggio in concessione dietro il regolare pagamento del canone corrispettivo.
Nella lettera, che trovate per consultazione in formato .pdf allegata a questo link , si può leggere come da Palazzo Rosciano si informi gli interessati di avere programmato, a partire dal 30 settembre 2018, la cessazione delle autorizzazioni all’occupazione temporanea degli specchi acquei e delle aree demaniali marittime.

Una decisione unilaterale, finalizzata alla concretizzazione di un progetto che è rimasto in stand by per anni ma che pare ora pronto a partire con lavori e cantieri a cura della società Porta a Mare ovvero Azimut Benetti (nata nel 2003, con una microscopica partecipazione all’1% delle quote da parte del Comune di Livorno). Proprio quel soggetto che nel marzo 2016, a dispetto di altri due progetti alternativi presenti dagli stessi circoli nautici, il Comitato Portuale ha individuato come il più adatto a beneficiare della concessione demaniale necessaria per realizzare quell’approdo turistico già prospettato nelle previsione urbanistiche stilate a fine anni Novanta e per il quale c’era già stata la firma dell’accordo di programma nel 2007.
Tale scelta, come si legge nella missiva sopra citata, quindi “si collega al maturare delle condizioni per l’attuazione della previsione del Piano regolatore portuale per la realizzazione dell’approdo turistico nel porto Mediceo e nella Darsena Nuova”. E’ giunto difatti al termine anche il lungo iter politico-burocratico dell’istruttoria avviata in Comune per giungere al rilascio della concessione edilizia alla società mentre prossimamente il Presidente dell’Authority Corsini firmerà il provvedimento per il rilascio della concessione. Un documento nel quale saranno redatti nel dettaglio modi e tempi di gestione del porto turistico.

L’ingresso dell’edificio che fa da sede all’Autorità Portuale di Livorno lungo gli Scali Rosciano
Il target della società è cominciare a lavorare entro il dicembre 2018: il progetto prevede interventi a terra ma soprattutto di ricavare all’incirca 600 posti barca. Secondo i dati forniti dall’Authority, le imbarcazioni interessate dal provvedimento dovrebbero essere circa 300, la metà delle quali di dimensioni superiori ai nove metri.
In realtà, il numero complessivo e la lunghezza di molte barche dovrebbero essere ben superiori anche perché gli uffici di Palazzo Rosciano fanno riferimento all’elenco dei soci iscritti fino al 2013 e non si confrontano con la realtà attuale. Nutriamo quindi forti dubbi che le strutture provvisorie previste dall’accordo di programma per ospitare temporaneamente natanti e imbarcazioni siano in realtà adeguate e sufficienti. Una soluzione che, sempre secondo il progetto sulla carta, dovrebbe essere solo temporanea in attesa della realizzazione del punto d’ormeggio alla Bellana.

E comunque, sempre in teoria, malgrado tutto ancora onerosa per i proprietari delle imbarcazioni: in ogni caso, oltre al danno ci sarebbe anche la beffa. “Per l’uso degli specchi acquei e delle strutture di ormeggio – si legge difatti nella comunicazione – sarà calcolata apposita tariffa che consideri le spese sostenute dall’amministrazione per l’allestimento dell’infrastruttura”. Mentre per coloro che non vorranno o potranno spostarsi, è previsto che si provveda “a definire con la società concessionaria tariffe scontate per l’uso dello specchio acqueo del Mediceo”.
A questo proposito, il Presidente del Consorzio Nautico Piero Mantellassi pone alcune riflessioni:
“La lettera inviata ai circoli del Mediceo che invita a organizzarsi in prospettiva di uno spostamento provvisori delle imbarcazioni alla banchina 75, pone alcune esigenze a livello di garanzie forniteci:
- la necessità di mettere in sicurezza il bacino di levante dall’infierire dei marosi prodotti dal vento di maestrale. Questo vuol dire creare uno sbarramento alla bocca che consenta soltanto il passaggio delle barche da diporto. Una precedente analoga situazione (in occasione del rifacimento della strada che corre lungo gli Scali Novi Lena), determinò l’affondamento di tre imbarcazioni e una decina furono gravemente danneggiate. Sembrerà strano ma le mareggiate prodotte dal maestrale si riversano nel bacino di levante, producendo fortissime turbolenze che già nella menzionata occasione produssero gravi danni troncando perfino i pontili galleggianti che erano stati predisposti.
- Per il periodo che il bacino sarà occupato dalle barchette, ci pare improbabile che lo stesso possa essere adibito anche ad altri usi aggiuntivi. Dalla lettera inviata ai circoli invece, pare che ci preveda un ricalcolo del costo dell’ormeggio in base anche agli oneri delle operazioni di spostamento. Questa è un’ipotesi che rifiutiamo fermamente di prendere in considerazione. Lo spostamento avviene nell’esclusivo interesse dell’Autorità Portuale di Sistema, la quale per questo motivo sarà tenuta a farsene totalmente carico. I diportisti intendono continuare a pagare il costo del loro canone annuo senza dover fronte per giunta a spese aggiuntive. A tal proposito si ricorda che, anche nella precedente occasione menzionata sopra e organizzata per esigenze del Comune, al fine di liberare gli Scali Novi Lena e realizzare l’allargamento della strada soprastante, avvenne con totale spesa a carico dell’Amministrazione locale.
- In sostanza, il costo dell’ormeggio dovrà rimanere lo stesso attuale fino al momento in cui tutte la barche non potranno trovare collocazione al citato ormeggio della Bellana. Dentro tale area potranno trovare definitivamente collocazione, come sembra citato nella stessa lettera. Da parte nostra, non saranno accettati compromessi di adattamenti provvisori con pseudo sconti per altre utilizzazioni di posti e spazi peraltro non richiesti e per i quali non abbiamo responsabilità alcuna…
- Nel mettere in atto questa complessa operazione, si dovrà prestare particolare attenzione mantenimento del carattere sociale dei sodalizi, evitando di incorrere in forzosi smembramenti e dispersioni degli associati ai circoli con una diaspora delle imbarcazioni in troppi posti diversi. Torniamo perciò ancora una volta a raccomandare che il progetto del punto di ormeggio alla Bellana dovrebbero essere ben calcolati gli spazi necessari per gli stalli in grado di ospitare tutte le imbarcazioni presenti nel Mediceo, le quali notoriamente sono nella maggioranza dei casi ben più ingombranti dei ‘soli’ 10 metri attualmente presi in considerazione dal progetto previsto dal Piano Regolatore ben più modesto nonché inutile se non dannoso rispetto a quello da noi già presentato ufficialmente a fine 2013”.